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A tu per tu con: Paolo Pasubio

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Conosciamo oggi il giovane commissario Paolo Pasubio, protagonista del romanzo Il destino qualche volta ha ragione di Lorenzo Roberto Quaglia.

L’appuntamento è per un freddo sabato pomeriggio di gennaio nel suo ufficio in Piazza San Sepolcro a Milano. All’ingresso chiedo di lui e l’agente Esposito, dopo avermi domandato chi fossi, mi accompagna davanti alla sua porta, che è parzialmente aperta, e mi lascia solo. Provo a bussare.

- E’ permesso?

- Avanti!

Entro lentamente e lo vedo seduto alla scrivania che mi dà le spalle. Di colpo si gira e mi accorgo che ha un libro in mano.

- Salve commissario io sono…

- Lo so chi è lei, e poi avevamo un appuntamento… per l’intervista, giusto?

- Si infatti sono qui per questo, possiamo incominciare?

- Prego.

- Allora iniziamo dal libro che ha in mano: che cosa legge, commissario Pasubio?

- E’ un’avventura di Corto Maltese, un fumetto.

- Che cosa l’affascina di Corto Maltese?

- Il senso di libertà, di infinito, il viaggiare per il mondo, sì in fondo la libertà…

- Non si sente libero?

- Beh, essere un commissario di Pubblica Sicurezza a Milano…c’è di meglio in fatto di libertà

- Visto che siamo entrati subito nel merito: che commissario ritiene di essere?

- Ma guardi che non ho ancora 40 anni, mi sento un po’ come il nostro premier Renzi, un commissario giovane ed in divenire. Ascolto tutti, ma alla fine decido io il da farsi…E poi di casi importanti ne ho risolti ancora pochi, sono un commissario in fase di crescita…ma con l’aiuto dei lettori…crescerò.

- Beh ma avrà in testa un’idea di quale commissario vuole diventare?

- Certo! Un’ idea tutta mia ce l’ho.

- E sarebbe?

- Mi piacerebbe diventare un po’ Maigret e un po’ Montalbano…

- Addirittura… modesto…

- Visto che me lo ha chiesto, perché porre limiti alla fantasia…

- Cambiamo argomento, come le sembra la prima storia che la vede protagonista? Le è piaciuta?

- Se posso esprimere un parere, personale s’intende, a me sì. C’è azione, suspense, mistero e tutto quello che fa giallo un giallo, però…

- Però?

- Con Elena, beh sì insomma, avrei potuto…

- Dica, dica…

- Non mi sento poi così timido, lei come mi vede?

- La conosco ancora troppo poco per rispondere, vedremo con il passare degli anni…

- Anni?

- Va bene, facciamo mesi…

- D’accordo. Come vuole lei. C’è altro? Perché dovrei…

Alle mie spalle sento entrare una persona. Pasubio si alza e diventa leggermente rosso in volto. Mi alzo anch’io e mi giro, ma faccio solo in tempo a vedere quello che mi sembra un nastro rosa scomparire dietro lo stipite della porta.

- Ora devo lasciarla, mi spiace. Se vuole possiamo continuare un’altra volta.

- Va bene, la ringrazio.

- Ah solo una cosa, mi sono dimenticato il suo nome…

- Si certo, mi chiamo Lorenzo Roberto Quaglia.



Il destino qualche volta ha ragione, di Lorenzo Roberto Quaglia, Ed. ilmiolibro.it , 2015 http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1094173

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